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Sanità: Mobilità interregionale - La Commissione Salute delle Regioni raggiunge un accordo sulla compensazione della mobilità interregionale - anni 2016/2017
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23.03.2018
N-99/2018
A cura di:
Avv. Alberto Breschi
L'accordo prevede, solo per il privato accreditato ospedaliero (il pubblico non ha tetti), il 2015 come anno di riferimento. Una parte dell'esubero rimane a carico delle Regioni

Nei giorni scorsi, in Conferenza delle Regioni – Commissione Salute – le Regioni hanno raggiunto l’accordo circa la mobilità 2016/17 (gli ultimi anni chiusi erano il 2014/15).

Questi i punti salienti.

E’ stato aggiornato il testo TUC valevole fino al 2016, ora esteso al 2017.

Il documento tecnico approvato, che si allega,  riporta le tariffe applicabili all’attività ospedaliera.

I DRG potenzialmente inappropriati restano i 108 DRG precedenti, così come, almeno fino a tutto il 2017, quelli di alta complessità (84 DRG).

Si dà mandato ad un gruppo di lavoro composto dai Direttori Generali delle Regione di procedere alla revisione di questi due gruppi di DRG e di proporre entro il 30/4/2018 le regole per la compensazione della mobilità nel triennio 2018/2020.

Per gli anni 2016/17 l’anno di riferimento, solo per il privato, diventa il 2015.

L’esubero sarà assorbito dalle Regioni per il 40% ed il restante 60% sarà a carico dei produttori.

La tariffa di scambio sarà quella della TUC vista sopra, sostanzialmente la tariffa massima nazionale con alcuni aggiustamenti.

In Emilia Romagna l’Accordo Regionale 2016/2018 prevede che l’attività a livello di sistema privato sia compensata fino a concorrenza di quanto ricevuto dalle altre Regioni sulla base della tariffa di scambio (la TUC).

Giacchè quest’ultima è normalmente più bassa della tariffa interna utilizzata per la fatturazione, maturano delle penalità tariffarie che saranno suddivise previa compensazione tra le strutture. Stessa cosa per le penalità budgetarie, ora calcolabili sul 2015, che saranno distribuite previa compensazione all’interno del sistema privato.

Tutte le attività non elencate tra le prestazioni in compensazione dal testo TUC  e tutte le attività che hanno bisogno di autorizzazioni preventive (ad esempio i residui manicomiali, gli hanseniani, i disabili cronici, le dispensazioni di assistenza integrativa ecc.) devono essere addebitate per mezzo di fatturazione diretta. Per i disabili cronici la fatturazione diretta varrà dal 2018.

E per evitare contestazioni la Commissione Salute auspica che per tutte le attività non comprese in compensazione nella mobilità (esempio ricoveri extraospedalieri residenziali, assistenza domiciliare non compresa nel flusso B, quello sulla medicina di base) sia inviata una comunicazione alla Asl di residenza del soggetto.

Riportiamo, in allegato,  i prospetti sintetici sulla mobilità e il documento tecnico, unitamente  al foglio excel con il riparto approvato dalla Commissione.